Chiesa della Madonna dell'Olmo
Diocesi di Cuneo-Fossano ( sec. XVI; XVII; XIX )
Di particolare interesse sono le due grandi tele di primo Seicento raffiguranti santi dell'ordine certosino provenienti dalla Certosa di Pesio e attribuite ad Antonino Parentani, pittore manierista attivo anche per la corte torinese di Carlo Emanuele I.
Chiesa della Natività di Maria Vergine
Diocesi di Novara ( sec. XV; XVI; XIX )
La Collegiata è dedicata alla Vergine Nascente, è uno dei più insigni monumenti cittadini di Arona per l’architettura, per le opere d’arte che conserva, per le vicende storiche che l’hanno segnata.
Chiesa della Santissima Pietà
Diocesi di Alessandria ( sec. XIII; XVI )
Il primo nucleo dell’Oratorio della SS. Pietà in Castellazzo B.da risale al 1298. L’edificio custodisce otto statue policrome, raffiguranti il Compianto del Cristo morto, risalenti al XV secolo.
Chiesa di Maria Vergine Assunta
Diocesi di Novara ( sec. XVI; XVI; XVIII )
Il monumentale edificio sorge a sud dell’abitato,costruito su una cappella cimiteriale dell’XI secolo. All'interno opere di Sperindio Cagnoli, Tanzio da Varallo. Di notevole interesse lo Scuoro di S. Alessandro opera di Alessandro Antonelli.
Chiesa di Maria Vergine Assunta
Diocesi di Novara ( sec. XIV; XVII; XVIII )
In cima alla salita della Motta ("collina", in lombardo), si erge la chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1485 e ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo.
Chiesa di Maria Vergine Assunta
Diocesi di Novara ( sec. XV; XVII; XVIII )
L’edificio, inaugurato nel 1610 sorge sul luogo della preesistente chiesa romanica, pieve in epoca medievale, come testimonia un documento del 1133.
Chiesa di San Bartolomeo
Diocesi di Novara ( sec. XII; XV; XVII )
Importante edificio religioso edificato sopra un preesistente sito del XII secolo. Pregevoli opere pittoriche all'interno: Morazzone, Cuzzio e Antonio Pini.
Chiesa di San Bartolomeo
Diocesi di Novara ( sec. XV; XVI; XVII )
La parrocchia venne istituita ufficialmente nel 1554 dal Card. Morone, vescovo di Novara, staccandola da Omegna.
Chiesa di San Bernardo d'Aosta
Diocesi di Novara ( sec. XIV; XVI )
L’oratorio, di antica fondazione, è stato rimaneggiato più volte nei secoli, in particolare all’inizio del XIX secolo. All'interno nel catino absidale un interessante ciclo di affreschi del XV secolo da poco restaurato.
Chiesa di San Felice
Diocesi di Alessandria ( sec. XII; XVI; XX )
La parrocchiale di San Felice, di struttura romanica con influssi gotici, è stata recentemente ricostruita dopo il crollo del campanile e di parte della chiesa nel 1980. La chiesa contiene sette tavolette dipinte da Gandolfino da Roreto.
Chiesa di San Francesco
Diocesi di Acqui ( sec. XV; XVI; XX )
La chiesa fu ricostruita fra la prima metà del '400 e gli inizi del '500. L'edificio attuale è opera neoclassica eseguita tra il 1835 e il 1854 su progetto del geometra Ferraris.
Chiesa di San Gaudenzio
Diocesi di Novara ( sec. XIV; XV; XVI )
La chiesa parrocchiale di Baceno è monumento nazionale. L'attuale edificio, è frutto di un interessante sovrapporsi di ampliamenti di epoche diverse. La prima testimonianza della chiesa è in un documento del primi anni dell'XI sec.
La Renaissance

Le style Renaissance subalpin ne murira qu’au cours du XVIe siècle et s’estompera dès le siècle suivant quand le maniérisme tardif continuera à figurer dans l’art des Castellamonte et de leurs collaborateurs de Lugano. Les Piémontais étaient affectionnés au style gothique, à la sculpture décorative, à la peinture brillante de Jaquerio. Le Chœur de Staffarda (en grande partie désormais au Musée Civique de Turin) est représentatif du passage de la sublime sculpture sur bois gothique tardif aux essais incertains de perspectives. Une exception extraordinaire est constituée par la cathédrale de Turin, d’importation toscane, qui présente la façade typique avec l’édicule aux deux ordres, entourée de volutes qu’on retrouve à Rome avec Sant'Agostino et Santa Maria del Popolo.
Il en est de même pour Santa Croce à Boscomarengo, tandis que Saluces, Saliceto et Revello restent plus ancrées au territoire où travaille un peintre atypique influencé par De Vinci: Hans Clemer, plus talentueux que Gandolfino de Roreto et proche de Macrino d'Alba, le plus «Italie centrale» des peintres piémontais.